
Aneddoti di Comunicazione per la tua Azienda: gli strumenti base
A mio avviso sono almeno quattro gli strumenti e li illustrerò seguendo un mio ordine logico.
Il logo
Iniziamo dal primo che dovrebbe nascere insieme all’organizzazione: il logo.
Senza organizzazione non esisterebbe il logo ma non vale il contrario.
Sembra scontato l’avere un logo ma non lo è affatto. Molte aziende anche con decine di dipendenti non hanno mai avuto un vero e proprio logo nella loro vita; a volte coincide con una semplice scritta, altre volte è approssimativo, confuso.
La prima regola che deve avere un logo è la chiarezza. Troppi elementi o grafiche, segni, fuorvianti, rallentano il processo di comunicazione.
Il logo è un elemento grafico, testuale o misto che cristallizza l’attività di una azienda, ne racchiude alcuni tratti somatici come lo è la nostra impronta digitale, l’iride dell’occhio. Non averlo vuol dire essere come la massa, non differenziarsi. Dal suo primo impatto dovrebbe intuirsi già cosa fa l’azienda o almeno consentire di inquadrane il settore. Se non trasmette questo a chi l’azienda non la conosce, qualcosa in esso non funziona.
Il biglietto da visita
Vi stupirete di trovare il biglietto da visita al secondo posto della lista. Ma non è una assurdità questa dato che è quell’elemento che va di pari passo col passaparola. Al passaparola segue il biglietto da visita in un continuum infinito. Se non si da brevi manu il biglietto da visita in quel preciso istante, il passaparola si arresta inesorabilmente. E’ il biglietto da visita che fa sempre il gioco più sporco perché è potenzialmente nelle mani di chiunque o quasi. E’ la forma promozionale più a basso costo che esista, la più semplice, non bisogna assolutamente trascurarlo. Da come è fatto possono dipendere le sorti di una azienda. Il consiglio che vi do è: mai sottovalutare l’impatto del vostro biglietto da visita aziendale!
Un biglietto da visita poco chiaro, non gradevole alla vista può finire presto la sua forza propulsiva di richiamo all’azione, diventando alla stregua di tutti gli altri ed essere cestinato in fretta.
Cosa va incluso e cosa no nel biglietto da visita? Qui la situazione si complica e le generalizzazioni non vanno mai troppo bene. Ogni realtà è un capitolo a parte.
L’E-mail
Al terzo posto della graduatoria la e-mail.
Povera e-mail la più antica, trascurata spesso, forma di comunicazione digitale a disposizione dell’organizzazione.
Quando vedo caselle e-mail di aziende, anche grandi, con desinenze del tipo libero.it, tin,it, hotmail, fastwebnet, 190.it messe in bella mostra su di un biglietto da visita, nella mente mi son sei già fatto idea di quante persone si occupano di comunicazione…
Non entro qui nel merito della formattazione del messaggio anche se sarei curioso di vedere in che modo vengono scritte le email.
Sono azioni di routine che costruiscono nel tempo, l’una sommata all’altra, l’immagine dell’azienda e che, vista l’importanza, varrebbe la pena approfondire in un apposito articolo.
Il Sito Internet
Infine l’avamposto di qualsiasi attività di web marketing: il sito internet aziendale. Un’azienda senza un sito internet o con un sito trascurato, nel 2019, è inammissibile.
Le ragioni? Semplici:
La prima, è una questione di immagine e di “prestigio”. Averlo fatto male rispetto a qualsiasi concorrente è già uno svantaggio non di poco conto.
La seconda, di valore. Un sito web fatto bene conferisce valore all’azienda. Il semplice fatto che si è trovati e che riceverete richieste di preventivo costruisce valore.
La terza, di presidio. Lì fuori è la guerra. La rete va presidiata per difendersi e contrattaccare in modo intelligente non permettendo ad altri di intromettersi troppo nei propri affari. Il sito è proprietà privata dell’azienda e nessuno lo può violare, non è la pagina facebook che è e rimarrà sempre di facebook.
La quarta, di farsi trovare da nuovi clienti nel momento in cui loro palesano il bisogno del vostro prodotto, servizio.
La quinta, di comunicazione. Il sito internet istituzionale consente di comunicare col mondo e da esso di condividere informazioni con gli account sociali.
La sesta, di costo. E’ lo strumento promozionale più economico che esista, il più flessibile per i vari utilizzi, ma va saputo usare seguendo una strategia di marketing precisa e di lungo periodo.
A dir il vero ce ne sarebbero altre di ragioni. Per non esagerare, sembrando troppo di parte, mi fermo qui.
Di fatto, migliaia sono le aziende italiane presenti in rete, il problema è il come lo sono.
E la tua azienda è in linea con gli aneddoti descritti in questo articolo?
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