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Nel nome del Padre, di Maradona e dello Spirito Santo
comunicazione, cultura & società, news

Nel nome del Padre, di Maradona e dello Spirito Santo

La mano de D10s, così sei ricordato, per quel gol segnato all'Inghilterra durante i mondiali in Messico del 1986. Non sei solo la mano di Dio..., sei il suo secondo figlio reincarnato, con i suoi miracoli, i suoi peccati. Nel corso della tua breve esistenza sei stato un Maestro di vita: ci hai fatto vedere tramite le tue azioni cosa sia e cosa non sia buono fare.

Maradona sei leggenda, icona immortale, amore indissolubile.

I tuoi occhi, il tuo sguardo, schizzano fuori dai murales disegnati dai tuoi discepoli nelle città di mezzo mondo come fossero quelli di una tigre intrappolata, pronta a balzare fuori dalla parete, mai doma.

Oggi il “Maradonesimo“, religione nata negli anni 70 ai tempi del Boca Juniors, annovera milioni di fedeli di ogni età e colore sociale. I suoi luoghi di culto? Gli stadi dove tu, Pibe De Oro, hai espresso la tua dottrina.

D10s a differenza di altri, tu non sei mai stato altezzoso, snob, sei uno del popolo, ti circondi dal popolo che ami, parli con il linguaggio del popolo, nonostante tu sia stato Maradona e miliardario. Con generosità e solidarietà ti sei schierato sempre a favore dei più deboli.

Come si fa a non amarti D10S? 

Credo che a Napoli sarai adorato e venerato anche più di San Gennaro. Non potranno nemmeno farti più Santo…

Mi è rimasto impresso l’episodio in cui ti sei messo a giocare per beneficienza sommerso nel fango di un campetto di periferia di Napoli solo per raccogliere denaro per una famiglia bisognosa di cure. Quanti calciatori di oggi tollelerebbero di sporcarsi con del misero fango? Solo tu, Maradona, che hai vissuto la vera povertà dei quartieri di Buenos Aires l’hai fatto. Una bontà infinita che troppo spesso e senza riconoscenza alcuna ti si è riversata contro come un fiume in piena, colpendoti dritto sul muso.

Aspetto tozzo, baricentro basso, piedi piccoli, quadricipiti possenti ma elastici, la genetica ideale per il completo controllo della pelota in ogni condizione e scatti poderosi, dotato di una accelerazione da Tesla nei primi 20-50 metri, desto a fintare da una parte ed a buttarti a capofitto dall’altra, sempre incollata al tuo piede, il sinistro, quel Tango, a cui riuscivi ad imprimere traiettorie angeliche, sei tu, Maradona.

Il tuo bulbo da Jackson 5, danza, fiero, petto infuori, quasi stesse perdendo l’equilibrio da un momento all’alto, dribblando, una, due, tre volte, facendo impazzire le difese, e nel mentre, non so come, prevede esattamente le posizioni degli omini sul campo, su tutto il campo, come nel subbuteo, manco ci fosse a guidarti da su gli spalti l’Arcangelo Gabriele.

Quello che ammiro di te, Pibe De Oro, oltre alle tue magiche punizioni liftate dal limite dell’area, alle tue infinite prodezze balistiche, ai tuoi slalom tra gli avversari, ai tuoi miracoli, è che non ti ha mai fermato nessuno, neanche fuori dal campo: i numerosi infortuni e le operazioni subite a caviglie e ginocchi, i pesanti tackles degli avversari birilli, la cocaina, gli infarti, l’obesità, la camorra, le donne, i politici, le idee altrui. D10s, ne sei sempre uscito, nonostante i pesanti segni che ti sono rimasti impressi sul tuo volto. Quasi a volerci insegnare che dai peccati della vita ci si può sempre redimere.

Ma che razza di altro giocatore saresti stato tu, che sei già D10s, se solo avessi condotto una vita senza sesso, droga e rock and roll, mi domando?

E cosa avresti fatto sul campo oggi, dove non è più tollerato il gioco pesante?

E quanti interventi duri, durissimi hanno subito i tuoi poveri stinchi? D10s solo tu lo sai…

D10s, ti sei sacrificato per il mondo in un momento così catastrofico.

Te ne sei andato in un’ epoca in cui sentimenti come l’umanità e la pietas sono stati di fatto miserevolmente azzerati, pensate ad esempio a quante persone muoiono ogni giorno abbandonate nelle stanze di una case di cura senza avere l’opportunità di rivedere per l’ultima volta i propri cari.

Grazie ad una delle tue traiettorie mancine liftate, hai voluto trapassare persino la barriera più alta e larga esistente, quella della disumanità, per lasciarci in dote il tuo ultimo comandamento: che mai nessun governo o sistema di polizia o virus debole o forte che sia al mondo potrà mai fermare l’amore allo stato puro.

Il tuo popolo che ti ama te lo sta mostrando ora.

D10s, vaja con Dios.

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