
Investendo in pubblicità, su vari media, potrebbe essere una delle strade da percorrere. Ma quanto in più rispetto all’anno precedente? Il doppio, il quadruplo? E’ tutto molto aleatorio.
Ogni quanti euro spesi in promozione si ha un incremento di fatturato? E’ questo un dato che il vostro ufficio marketing riesce a gestire agevolmente?
Dipende dal settore, da chi sono i vostri competitors, dal suo grado di concentrazione, dalle caratteristiche dei prodotti servizi che offrite. E’ un discorso, capite bene, molto complesso, troppo. Ogni settore ha il suo ROI specifico che comunque di solito è molto basso, quando si tratta in termini di pubblicità.
Vuoi perché i prodotti non sono unici in generale, vuoi perché il mercato è saturo di pubblicità, in ogni luogo, anche su internet.
Espandendo o potenziando la vostra rete di vendita per via endogena o ancor meglio esogena, con partnership o affiliazioni.
Può risultare un investimento lungo e costoso, più adatto ad obiettivi quinquennali.
Ipotizziamo di strutturare una rete di vendita su di un mercato “vergine”. Dopo i primi 24 mesi di azione sul campo probabilmente saranno più le uscite delle corrispondenti entrate…
E’ tutto fattibile e realizzabile, ripeto, dipende da quante risorse e voglia di aspettare avete.
Dando per scontato che disponiate in azienda di persone assolutamente capaci di gestire situazioni del genere, il problema qui è lapalissiano: quello di ottenere un effetto volano positivo dall’organizzazione stessa in un tempo ragionevole ed investendo zero o quasi.
Giunti fin qui, vi domanderete: allora che fare se la pubblicità e la rete di vendita non sono le soluzioni più adatte?
Ragionate guardando la catena del valore della vostra azienda.
Per fare un prodotto o un servizio ci sono una serie di steps a monte da compiere seguendo una precisa e consolidata logica di produzione. Aprendo una parentesi, nel settore automobilistico, un esempio di logica di produzione è il just in time della Toyota. Chiusa la parentesi.
Il tutto ha inizio dall’approvvigionamento di risorse, possono essere materie prime, semilavorati, competenze, tecnologie, energia noti anche come fattori di produzione.
Senza di essi il processo produttivo non si innescherebbe in alcun modo.
Siete sicuri che sul mercato non ci siano fonti di approvvigionamento tali da ridurre i costi del 50%?
Un vantaggio indiscutibile dell’era digitale è quello di poter controllare il mercato, sia a livello macro che micro, grazie ad una connessione internet collegata ad un computer.
Disponendo di un buon Buyer, con un pò di dimestichezza sia di internet che dei motori di ricerca in più lingue utilizzando parole chiave tecniche, sono certo che sarete in grado di abbattere i costi di approvvigionamento anche di un buon 70%.
Buyer certo non si diventa, si nasce. Occorre saper dove cercare, capire, osservare, monitorare con astuzia, per poi, all’occorrenza, trattare. Deve chiedere garanzie ed essere sempre vigile sulla qualità del fattore e conoscere alcuni aspetti legati alla produzione. E’ un lavoro quotidiano su più fronti, da certosino, non per tutti, che darà alla vostra azienda grandi soddisfazioni, più di altri inutili ruoli.
Affidatevi ad una persona competente in materia e vedrete che il vostro fatturato raddoppierà ed in tempi rapidi.
Il buyer, in conclusione, la soluzione più performante, considerando il rapporto costi / benefici ineguagliabile.
E voi quale altra soluzione avete escogitato per raddoppiare il fatturato della vostra azienda?
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