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Sergio Marchionne: autentico innovatore o formidabile organizzatore?
cultura & società, news

Sergio Marchionne: autentico innovatore o formidabile organizzatore?

Quattordici anni or sono iniziava l’era del manager dal pullover blu. E lui si, che a differenza di quegli altri, gli incapaci, bisognosi per forza di giacche e cravatte griffate così da non sfigurare all’istante, se lo poteva permettere eccome quel pullover blu, come se volesse indicare al mondo di non aver nemmeno un solo minuto da perdere per confondersi in mezzo a cotanta triste mediocrità.

Pochi nella storia han avuto l’aplomb di farlo, prima di lui Steve Jobs che era solito partecipare ai Keynotes Apple in t-shirt ed infradito.

Marchionne il manager del saper pensare, del saper fare, del saper agire, del saper prendere decisioni difficili.

Che abbia risollevato dal baratro non una ma bensì due aziende destinate al fallimento è sotto gli occhi di tutti. Ora FCA cammina con le sue gambe: notizia del 25 luglio è che l’azienda ha per la prima volta nella storia azzerato il debito industriale.

Con la sua visione che nel settore automobilistico rimarranno solo 5 top brand non sono pienamente d’accordo: oggi il mercato sta marciando verso una direzione che non è certo quella della globalizzazione ipotizzata da premi nobel dell’economia sin dagli anni 90, anzi…

Vediamo ciò che sta succedendo sui mercati a livello europeo dove manca una autentica politica economica condivisa, o mondiale con la guerra dei dazi tra continente americano ed asiatico.

Che FCA per competere è e rimane ad oggi ancora troppo piccola nell’universo dell’auto è certo, e Marchionne questo lo sapeva benissimo. La scelta della fusione di Fiat con Chrysler, ridotta anch’essa a pezzi, è stata una panacea sia economicamente che dimensionalmente per FCA.

Marchionne è stato, e rimarrà nella storia, come un innovatore di processi senza eguali: è riuscito a fondere in un corpo monolitico due culture, visioni aziendali differenti, grazie ad un vero e proprio melting pot organizzativo, ad eliminare definitivamente quell’assistenzialismo parassitario di stampo prettamente italiano.

E’ riuscito a rilanciare la sua creatura, consolidandola verso nuove sfide, incrociando intelligentemente i mercati con i rispettivi prodotti, in Italia col marchio Jeep, americano per antonomasia, ed in America col marchio Fiat ed Alfa Romeo, brands del made in Italy per vocazione.

E’ stato un innovatore organizzativo, di processi industriali complessi ancor prima che di prodotto, Marchionne.

Quali auto nuove, e per nuove intendo degne di una innovazione tecnologica che porti vantaggi cospicui per la collettività od un nuovo modello che non sia l’ennesimo restyling della serie, ha immesso sul mercato FCA nell’era Marchionne? Poche. Ma sarebbe stato impossibile fare altrimenti!

In Fiat sono sempre le solite 2/3 che girano a ruota: Panda, 500, 500 X.

In Alfa Romeo: Giulietta e Mito.

E’ stato il manager del restlying, Marchionne, organizzatore fenomenale, un pò come Gesù, quando ha moltiplicato i pani ed i pesci.

Con i pochi modelli a disposizione e molti, troppi brand da gestire, è riuscito a rendere super efficienti i processi sfruttando vantaggi di economie di scala da brivido. Ad ammortizzare ed armonizzare costi di progettazione riciclando tecnologie stra collaudate, risalenti a 20-30 anni fa, spalmandoli su più linee di prodotto: la stessa identica “tecnologia” sì ma vestita sapientemente all’occorrenza da Fiat, Alfa Romeo, Jeep e condita con qualche componentistica multimediale.

Motoristicamente parlando, i progetti dei motori multijet risalgono agli anni 80-90, di elettrico FCA non ha mai introdotto alcun modello (se non allestito la solita Panda, tanto per cambiare, con qualche batteria al litio) nè tanto meno sviluppato la guida assistita, le due dimensioni evolutive del mercato dell’auto per i prossimi 10 anni.

La base della 500 X è quella della Fiat 16, ve la ricordate? La 16 pre-marchionniana fu un fallimento per la Fiat.

Avete mai quantificato i consumi di una 500 X? La Ritmo 65 CL probabilmente consumava meno carburante…

Insomma, nulla di nuovo sotto al sole…

Quanti restlying di fiat Panda abbiamo visto in questi ultimi 10 anni di storia, e di 500? Si fa fatica a contarli.

Il restyling è una cosa, l’innovazione di prodotto tutt’altra e Marchionne ci ha giocato da autentico campione facendo apparire al mercato, auto come fossero modelli nuovi.

Marchionne è stato uomo di marketing di eccellenza riuscendo a trarre il massimo beneficio dalle risorse, limitate, a disposizione, facendosi carico di decisioni difficili come la rinuncia, di fatto, allo sviluppo del brand Lancia e al rilancio di brand impegnativi come Jeep, Alfa Romeo, Maserati.

E’ stata una guerra lunga ma né sei uscito vincitore tu, Sergio, comunque.

Sarai insostituibile, nessun altro degno di te, iconico, innovatore ed ottimizzatore all’unisono, di persone con le tue capacità risolutive, cultura, visione del mondo, acume strategico, in un secolo di storia ne nascono poche.

Ci mancherai, caro Sergio, per quel che sei stato e che hai rappresentato per il settore dell’auto, ci mancherà tantissimo quel tuo modo di non stare mai sopra le righe, quel tuo aplomb geniale di sfoggiare quel tuo fagottoso pullover blu in occasioni di eventi importanti, quasi a far sfigurare i tuoi interlocutori e che ti faceva sembrare come uno di famiglia.

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